Miscela gas-idrogeno, la lettera aperta dell’industria all’UE
02 Luglio 2021
Retrofitting e repurposing dell’infrastruttura del gas esistente sono soluzioni che abbattono più gas serra a un costo sistemico minore per i paesi del sud e dell’est Europa, scrivono i firmatari.
90 aziende chiedono a Bruxelles l’ok per il blending di idrogeno e gas
Lasciateci miscelare idrogeno e gas come misura di provvisoria, altrimenti resteremo indietro con la transizione. Lo chiedono alla Commissione europea 90 tra compagnie energetiche, produttori di componenti come elettrolizzatori e fuel cell, e operatori del settore gas in una lettera aperta indirizzata al vice presidente Frans Timmermans.
La ragione? Molti paesi dell’Europa meridionale e orientale hanno una infrastruttura gasiera sviluppata ma inadatta a trasportare idrogeno puro, e vorrebbero appoggiarsi a questa invece di mettere in campo una rete completamente dedicata al nuovo vettore energetico.
Le reti esistenti di trasmissione e distribuzione del gas, insieme alle strutture associate ad esse collegate, costituiranno un fattore abilitante essenziale per realizzare la decarbonizzazione dell’economia europea e gli obiettivi della strategia dell’UE per l’idrogeno”, si legge nella lettera, pubblicata dal portale Euractiv. “L’adeguamento [retrofitting] e il riutilizzo[repurposing] delle reti del gas esistenti possono essere combinati e integrati con la costruzione di una nuova infrastruttura dedicata all’idrogeno, in modo che tre opzioni di distribuzione dell’idrogeno possano coesistere ove necessario”, ragionano i firmatari.
Mentre il retrofitting richiede delle modifiche limitate alla rete per renderla in grado di supportare una miscelazione di gas e idrogeno, il repurposing prevede invece un intervento più massiccio che riconverte integralmente l’infrastruttura per trasportare solo H2.
Il vantaggio della miscelazione come soluzione transitoria, sostengono i firmatari tra cui figurano Italgas e Snam, è di permettere di avviare la transizione e di incrementare gradualmente la produzione di idrogeno seguendo un modello decentralizzato. Una soluzione ottimale, spiegano, per riuscire a far partire la produzione di H2 già nel breve periodo.
L’uso di miscele di gas e idrogeno nel breve e medio periodo, argomentano, consentirebbe di ottenere “una maggiore riduzione dei gas serra a un costo sistemico inferiore” rispetto a una soluzione diversa, in cui fosse necessario creare una nuova infrastruttura dedicata esclusivamente all’idrogeno. In questo modo, concludono, si riuscirebbe a “rafforzare la capacità di produzione di idrogeno” e al tempo stesso “sviluppare economie di scala” che metteranno i paesi del sud e dell’est europeo sui binari della transizione energetica definiti dalla strategia UE sull’idrogeno.
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